Galleria artistica
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YARIS
URSULA
Admin
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Re: Galleria artistica
(che brava allieva..me segueeeeeeeeeeeeeeee) AHAHHAHAHAHAHAH.
SMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACK!!
SMAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACK!!
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
Non sono nè mi considero un'artista, amo disegnare a tempo perso. Ho ancora molta, moltissima strada da fare.
Qui sotto invece una delle opere d'are che preferisco, il Bacio di Francesco Hayez.
Qui sotto invece una delle opere d'are che preferisco, il Bacio di Francesco Hayez.
Ospite- Ospite
Michelangelo Buonarroti - La Pietà.
La Pietà di Michelangelo Buonarroti, scolpita nel 1498. Una scultura che fece scalpore all'epoca per via dei tratti giovanili della vergine Maria. Secondo alcune interpretazioni, essa è raffigurata come una donna giovane ad impersonificare la figura materna del giovane Michelangelo,venuta a mancare molto presto. Secondo altre interpretazioni, i tratti giovanili di Maria rappresentano l'intera umanità.
Una cosa che colpisce molto della scultura, sono i tratti rilassati del Cristo senza vita, a rappresentare la sua visione religiosa della comunione frà uomo e Dio attraverso il sacrificio di Cristo, espressa dal volto abbandonato e sereno di Gesù. Unica opera di Michelangelo ad essere firmata dall'autore stesso.
Una cosa che colpisce molto della scultura, sono i tratti rilassati del Cristo senza vita, a rappresentare la sua visione religiosa della comunione frà uomo e Dio attraverso il sacrificio di Cristo, espressa dal volto abbandonato e sereno di Gesù. Unica opera di Michelangelo ad essere firmata dall'autore stesso.
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
negli anni 70 ci fu un pazzo che arrivò con un martello e diede una martellata scalfendo il viso della madonna.....
poi fu restaurata....
fu una notizia molto forte mi ricordo....
un peccato.....
prendersela con opere d'arte di questo valore è assurdo....
poi fu restaurata....
fu una notizia molto forte mi ricordo....
un peccato.....
prendersela con opere d'arte di questo valore è assurdo....
Re: Galleria artistica
Questo non lo sapevo. Una cosa che detesto con tutta l'anima sono proprio gli atti vandalici nei confronti delle opere d'arte. Per me l'arte è sacra, e non tollero che un'opera venga rovinata in alcun modo.URSULA ha scritto:negli anni 70 ci fu un pazzo che arrivò con un martello e diede una martellata scalfendo il viso della madonna.....
poi fu restaurata....
fu una notizia molto forte mi ricordo....
un peccato.....
prendersela con opere d'arte di questo valore è assurdo....
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
Su richiesta di un cardinale francese, Michelangelo esegue a Roma il suo primo grande capolavoro, una delle opere più popolari, la Pietà di San Pietro, sfigurata da un atto vandalico nel 1972. Il tema e la composizione sono insoliti, di origine nordica e non italiana, ma l'artista ottiene dal marmo un poema squisito e sconvolgente. Il viso puro della Vergine, rappresentata molto giovane, si volge con grazia sul corpo abbandonato, ma non scomposto di un Cristo bello come un Adone nella morte, la cui anatomia armoniosa è fatta risaltare dal panneggio ammirevole del grande mantello tolto dalla madre dolorosa come per farne un sudario. Ma ci fu un pazzo che rovinò con un martellata parte del viso della madonna.... e credo forse anche parte del corpo del gesù...
tu eri piccola o forse neanche nata... fece molto scalpore in effetti questa notizia all'epoca.... perché non ci furono molti pazzi del genere il quel periodo...e questa fu un fatto molto grave....
tu eri piccola o forse neanche nata... fece molto scalpore in effetti questa notizia all'epoca.... perché non ci furono molti pazzi del genere il quel periodo...e questa fu un fatto molto grave....
Re: Galleria artistica
nel 1972 avevi 8 anni e avevi la fissa dei martelli...vabbè, famo finta de GNIENTEURSULA ha scritto:Su richiesta di un cardinale francese, Michelangelo esegue a Roma il suo primo grande capolavoro, una delle opere più popolari, la Pietà di San Pietro, sfigurata da un atto vandalico nel 1972.
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
nel 1972 avevi 8 anni e avevi la fissa dei martelli...vabbè, famo finta de GNIENTE
shhhhhh non lo diciamo in giro
Re: Galleria artistica
No infatti io non ero ancora nata nel 72. Un cosa cosìè intollerabile...URSULA ha scritto:tu eri piccola o forse neanche nata... fece molto scalpore in effetti questa notizia all'epoca.... perché non ci furono molti pazzi del genere il quel periodo...e questa fu un fatto molto grave....
Hey, fissa dei martelli? Allora sei stata tu di la verità :hihi:
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
Gb, statua blasfema: è polemica
L'opera mostra Gesù con un'erezione
Dopo la rana crocifissa del tedesco Martin Kippenberger, esposta a Bolzano, un'altra opera d'arte ispirata alla cultura cattolica torna a far discutere. Si tratta di una scultura di Cristo con un'erezione, in mostra al Centro Baltico di Gateshead, in Gran Bretagna. Realizzata dall'artista cino-canadese Terence Koh e intitolata "Gone, yet still", l'opera ha subito sollevato polemiche e indignazione. Una visitatrice del museo ha sporto denuncia.
L'arte, si sa, fa discutere. Ma questa volta la rottura degli schemi sembra aver lasciato il segno, proprio come aveva fatto la rana verde inchiodata a una croce esposta alla fondazione Museion. La statua blasfema di Terence Koh ha sollevato un polverone mediatico che ha travolto sia l'autore che gli organizzatori della mostra. Contro l'opera, che mostra Gesù con una poderosa erezione, si sono scagliati esperti e profani.
Il titolo della statua si ripete in un piccolo bigliettino appoggiato sulle scale che portano alla sua istallazione in cui si legge: "Andato, eppure...giaccio nel letto a guardare le stelle". Si tratta di un "jisei", il classico poema di addio giapponese scritto da un samurai o un monaco zen poco prima della morte.
Una visitatrice indignata, Emily Mapfuwa, ha dato mandato ai propri legali di citare in giudizio i responsabili del museo per oltraggio al pubblico pudore. Dal suo canto il prossimo direttore della galleria, Godfrey Worsdale, non ha voluto commentare l'azione legale, lasciando parlare soltanto la discussa opera arte, i critici favorevoli e quelli contrari. Già in passato Koh si è trovato al centro di polemiche per le sue opere. Due anni fa furono ritirate da una mostra alla Royal Academy due statue che rappresentavano la Madonna con un fallo, e dei tamburi sporcati con lo sperma dell'artista.
(tgcom)
ora io sarò conservatrice,bigotta,limitata e coi paraocchi....però per quanto mi riguarda l'Arte è un'altra cosa.
questa è solo la ricerca di pubblicità da parte di autori,che sapendo di fare opere del cazzo e col cazzo,pensano di sfruttare la polemica,inevitabile,per far parlare di sè......questi non sono artisti son dilettanti allo sbaraglio sennò leonardo,michelangelo e C. come dovremmo chiamarli?
L'opera mostra Gesù con un'erezione
Dopo la rana crocifissa del tedesco Martin Kippenberger, esposta a Bolzano, un'altra opera d'arte ispirata alla cultura cattolica torna a far discutere. Si tratta di una scultura di Cristo con un'erezione, in mostra al Centro Baltico di Gateshead, in Gran Bretagna. Realizzata dall'artista cino-canadese Terence Koh e intitolata "Gone, yet still", l'opera ha subito sollevato polemiche e indignazione. Una visitatrice del museo ha sporto denuncia.
L'arte, si sa, fa discutere. Ma questa volta la rottura degli schemi sembra aver lasciato il segno, proprio come aveva fatto la rana verde inchiodata a una croce esposta alla fondazione Museion. La statua blasfema di Terence Koh ha sollevato un polverone mediatico che ha travolto sia l'autore che gli organizzatori della mostra. Contro l'opera, che mostra Gesù con una poderosa erezione, si sono scagliati esperti e profani.
Il titolo della statua si ripete in un piccolo bigliettino appoggiato sulle scale che portano alla sua istallazione in cui si legge: "Andato, eppure...giaccio nel letto a guardare le stelle". Si tratta di un "jisei", il classico poema di addio giapponese scritto da un samurai o un monaco zen poco prima della morte.
Una visitatrice indignata, Emily Mapfuwa, ha dato mandato ai propri legali di citare in giudizio i responsabili del museo per oltraggio al pubblico pudore. Dal suo canto il prossimo direttore della galleria, Godfrey Worsdale, non ha voluto commentare l'azione legale, lasciando parlare soltanto la discussa opera arte, i critici favorevoli e quelli contrari. Già in passato Koh si è trovato al centro di polemiche per le sue opere. Due anni fa furono ritirate da una mostra alla Royal Academy due statue che rappresentavano la Madonna con un fallo, e dei tamburi sporcati con lo sperma dell'artista.
(tgcom)
ora io sarò conservatrice,bigotta,limitata e coi paraocchi....però per quanto mi riguarda l'Arte è un'altra cosa.
questa è solo la ricerca di pubblicità da parte di autori,che sapendo di fare opere del cazzo e col cazzo,pensano di sfruttare la polemica,inevitabile,per far parlare di sè......questi non sono artisti son dilettanti allo sbaraglio sennò leonardo,michelangelo e C. come dovremmo chiamarli?
Ospite- Ospite
Re: Galleria artistica
sicuramente tutto per farsi pubblicità, rimanendo impressa questa cosa l'artista sulle prime verrà ricordato per quello che ha fatto il gesù con... ecc...
poi avuta notorietà magari cambia genere... ma intanto si è fatto conoscere
ma farsi conoscere per queste cose di cattivo gusto, come il crocifisso con la rana (pessimo proprio)
non è fare l'artista ma voler far solo soldi e fregarsene dell'arte.
(il crocifisso l'hanno fatto togliere e per me hanno fatto bene, dove va portato rispetto bisogna darlo)
poi avuta notorietà magari cambia genere... ma intanto si è fatto conoscere
ma farsi conoscere per queste cose di cattivo gusto, come il crocifisso con la rana (pessimo proprio)
non è fare l'artista ma voler far solo soldi e fregarsene dell'arte.
(il crocifisso l'hanno fatto togliere e per me hanno fatto bene, dove va portato rispetto bisogna darlo)
Re: Galleria artistica
a me piacciono i fumetti........l'arte che si rifà ai fumetti,tipo sorbellini,basquiat........e i colori forti del consumismo e della pop art.......
se qualcuno mi sa dire di più in merito, sono qui per apprendere..........
se qualcuno mi sa dire di più in merito, sono qui per apprendere..........
YARIS-
Re: Galleria artistica
ci sarebbe Bobo esperto di arte, puoi chiedergli alcune spiegazioni
sempre se ha voglia e tempo...
sempre se ha voglia e tempo...
Re: Galleria artistica
Caro Bobo, per cortesia,illuminami di immenso.......
a me piace l'arte,soprattutto quella fumettistica, tipo basquiat o sorbellini per intenderci.......tipo i colori forti della pop art!!!!!
se sai darmi spiegazioni, o qualche info in più.....
grazie!
a me piace l'arte,soprattutto quella fumettistica, tipo basquiat o sorbellini per intenderci.......tipo i colori forti della pop art!!!!!
se sai darmi spiegazioni, o qualche info in più.....
grazie!
YARIS-
Re: Galleria artistica
intanto io posso dire il quadro CHE NON MI PIACE ASSOLUTAMENTE
Arnold Bocklin - "L'isola dei morti"
Spè faccio lezione io ora...
E' un quadro esoterico (dicono)
Ce ne sono diverse copie e in diverse versioni sparse per il mondo.
Freud, Lennin, Hitler (tutti per motivi diversi presumo) erano affascinati da questo quadro.
Pare che sia Freud che Hitler lo tenessero appeso nel loro studio.
Pare pure che chi lo guarda venga "rapito" da esso e ne abbia al contempo paura.
A me sta sulle palle...
piace ad Eli :tunz: però ahahahha
Arnold Bocklin - "L'isola dei morti"
Spè faccio lezione io ora...
E' un quadro esoterico (dicono)
Ce ne sono diverse copie e in diverse versioni sparse per il mondo.
Freud, Lennin, Hitler (tutti per motivi diversi presumo) erano affascinati da questo quadro.
Pare che sia Freud che Hitler lo tenessero appeso nel loro studio.
Pare pure che chi lo guarda venga "rapito" da esso e ne abbia al contempo paura.
A me sta sulle palle...
piace ad Eli :tunz: però ahahahha
Re: Galleria artistica
Di questo quadro Böckiln diceva :"Chi guarda questo quadro deve aver timore di disturbare il solenne silenzio con una parola espressa ad alta voce", ed è proprio ciò che accade davanti a questa apparizione irreale carica di suggestione ed ambiguamente visionaria.
Il quadro è stato dipinto con il deliberato intento di indurre al sogno, come pare fosse stato richiesto dalla committente di Böcklin, sicuramente non è estranea al dipinto la tragedia della morte di una figlioletta dell'autore, da cui forse scaturisce la riflessione mistica sul tema del "viaggio", certo è che Böcklin con rara maestria e straordinaria sensibilità, attraverso immagini realistiche utilizzate in chiave simbolica ed inequivocabilmente allusiva, le rocce, l'acqua, la barca, i cipressi, richiami arcaici e mitologici trasfigurati, riesce a rappresentare il silenzio, l'immobilità, il vuoto, nei quali ognuno di noi può proiettare un significato soggettivo scaturente dal proprio inconscio, ciascuno a suo modo, secondo la sua personale visione della vita e della morte.
Non a caso Sigmund Freud fu affascinato da questo dipinto, lui che sapeva leggerne come nessun altro il significato psicologico, così come ne furono affascinati Lenin e, per altri versi, Adolf Hitler, dando in questo caso l'avvio ad una serie di racconti più o meno avventurosi e ad aneddoti più o meno veritieri sul complesso rapporto con esso, in gran parte non confermati storicamente.
L' "appropriazione" da parte del nazismo ha messo in risalto le possibili letture esoteriche de "L'isola dei morti", in realtà l'autore vuole compiere innanzi tutto un'indagine sulla psiche nel modo in cui la cultura sua contemporanea lo condiziona, ricorrendo al simbolo per proiettare un sentire individuale interiore ad un livello generale, in cui ognuno possa recepire il significato del simbolo in modo soggettivo e ripercorrere poi il cammino a ritroso per recuperare la sensazione iniziale: è questo il potere "magico" del simbolo, il suo significato medianico.
Il mistero, tema fondamentale del quadro, interessa anche le vicende che ne segnarono la storia: si ha notizia di bozzetti di un pittore austriaco dell'inizio del secolo, Campelius, che intendeva sviluppare il tema del quadro di Böcklin, preparatori ad una scenografia per un film di cui però non ci sono tracce, si ipotizza che l'ispirazione per il dipinto derivi dal rapporto di Böcklin con la pittura italiana, con l'opera di Donatello e gli affreschi di Pompei, con l'architettura fiorentina, dalla surreale bellezza adombrante un mondo al di là della apparenze terrene, si ricerca lo spunto iniziale dell'opera nel Camposanto degli Inglesi, dove la figlioletta Anna Maria venne sepolta, luogo che l'artista trasfigurerebbe nel suo immaginario conferendogli una dimensione metafisica e misteriosa, caricandolo di significati simbolici e celebrativi, tutta una serie di notizie delle quali mancano conferme certe e che contribuisce ad ammantare di mistero la genesi del quadro.
L'opera, forse anche per questo suo alone tenebroso, ebbe un immediato, grande successo, assicurò al suo autore la celebrità mentre il tema divenne talmente popolare (oggi si direbbe un best-seller della pittura) da essere imitato e riprodotto in centinaia di versioni da molti artisti della cultura mitteleuropea ( lo stesso Böcklin ne realizza cinque versioni, come era d'uso fare in quei tempi).
Il fascino di questo dipinto, ancora oggi potente ed avvincente, risiede probabilmente nella trasparente simbolicità di un insieme di elementi di sensuale espressività romantica, che fanno leva su sentimenti universali archetipici, senza tempo nè confini, lo sgomento attonito davanti alla morte, specie se è quella di un figlio (Böcklin vide morire sei dei suoi dodici figli), la suggestione dell'intreccio di tradizione e simbolismo, sogno e realtà, l'oscura attrazione per un mondo spaventosamente ignoto eppure costruito con elementi comuni e realistici, un luogo della mente che esiste nell'inconscio di tutti noi, nell'immaginario collettivo di tutte le culture.
Freud fornisce forse con questa frase una perfetta chiave di lettura dell'opera di Böcklin: "L’artista sa trovare la strada di ritorno dal mondo della fantasia alla realtà. Le sue creazioni, le opere d’arte, sono soddisfazioni fantastiche di desideri inconsci, come i sogni".
L'arte moderna, come conferma l'interpretazione psicologica dell'opera d'arte insegnataci da Freud, ha percorso, indagato, scandagliato l'animo umano attraverso le urla dell'Espressionismo, la semplificazione dell'Astrattismo, la ricerca alternativa dell'Informale, le fughe fantastiche del Surrealismo, in mille linguaggi differenti e ciascuno a suo modo innovativo, ma questo quadro, di sostanziale tradizionalità stilistica, riesce ancora oggi a trasmettere messaggi ed emozioni.
Sulla tomba di Böcklin c'è scritto: "Non omnis moriar", ed è proprio così.
Arte moderna di arch. Vilma Torselli guida dal 20-05-2002
Il quadro è stato dipinto con il deliberato intento di indurre al sogno, come pare fosse stato richiesto dalla committente di Böcklin, sicuramente non è estranea al dipinto la tragedia della morte di una figlioletta dell'autore, da cui forse scaturisce la riflessione mistica sul tema del "viaggio", certo è che Böcklin con rara maestria e straordinaria sensibilità, attraverso immagini realistiche utilizzate in chiave simbolica ed inequivocabilmente allusiva, le rocce, l'acqua, la barca, i cipressi, richiami arcaici e mitologici trasfigurati, riesce a rappresentare il silenzio, l'immobilità, il vuoto, nei quali ognuno di noi può proiettare un significato soggettivo scaturente dal proprio inconscio, ciascuno a suo modo, secondo la sua personale visione della vita e della morte.
Non a caso Sigmund Freud fu affascinato da questo dipinto, lui che sapeva leggerne come nessun altro il significato psicologico, così come ne furono affascinati Lenin e, per altri versi, Adolf Hitler, dando in questo caso l'avvio ad una serie di racconti più o meno avventurosi e ad aneddoti più o meno veritieri sul complesso rapporto con esso, in gran parte non confermati storicamente.
L' "appropriazione" da parte del nazismo ha messo in risalto le possibili letture esoteriche de "L'isola dei morti", in realtà l'autore vuole compiere innanzi tutto un'indagine sulla psiche nel modo in cui la cultura sua contemporanea lo condiziona, ricorrendo al simbolo per proiettare un sentire individuale interiore ad un livello generale, in cui ognuno possa recepire il significato del simbolo in modo soggettivo e ripercorrere poi il cammino a ritroso per recuperare la sensazione iniziale: è questo il potere "magico" del simbolo, il suo significato medianico.
Il mistero, tema fondamentale del quadro, interessa anche le vicende che ne segnarono la storia: si ha notizia di bozzetti di un pittore austriaco dell'inizio del secolo, Campelius, che intendeva sviluppare il tema del quadro di Böcklin, preparatori ad una scenografia per un film di cui però non ci sono tracce, si ipotizza che l'ispirazione per il dipinto derivi dal rapporto di Böcklin con la pittura italiana, con l'opera di Donatello e gli affreschi di Pompei, con l'architettura fiorentina, dalla surreale bellezza adombrante un mondo al di là della apparenze terrene, si ricerca lo spunto iniziale dell'opera nel Camposanto degli Inglesi, dove la figlioletta Anna Maria venne sepolta, luogo che l'artista trasfigurerebbe nel suo immaginario conferendogli una dimensione metafisica e misteriosa, caricandolo di significati simbolici e celebrativi, tutta una serie di notizie delle quali mancano conferme certe e che contribuisce ad ammantare di mistero la genesi del quadro.
L'opera, forse anche per questo suo alone tenebroso, ebbe un immediato, grande successo, assicurò al suo autore la celebrità mentre il tema divenne talmente popolare (oggi si direbbe un best-seller della pittura) da essere imitato e riprodotto in centinaia di versioni da molti artisti della cultura mitteleuropea ( lo stesso Böcklin ne realizza cinque versioni, come era d'uso fare in quei tempi).
Il fascino di questo dipinto, ancora oggi potente ed avvincente, risiede probabilmente nella trasparente simbolicità di un insieme di elementi di sensuale espressività romantica, che fanno leva su sentimenti universali archetipici, senza tempo nè confini, lo sgomento attonito davanti alla morte, specie se è quella di un figlio (Böcklin vide morire sei dei suoi dodici figli), la suggestione dell'intreccio di tradizione e simbolismo, sogno e realtà, l'oscura attrazione per un mondo spaventosamente ignoto eppure costruito con elementi comuni e realistici, un luogo della mente che esiste nell'inconscio di tutti noi, nell'immaginario collettivo di tutte le culture.
Freud fornisce forse con questa frase una perfetta chiave di lettura dell'opera di Böcklin: "L’artista sa trovare la strada di ritorno dal mondo della fantasia alla realtà. Le sue creazioni, le opere d’arte, sono soddisfazioni fantastiche di desideri inconsci, come i sogni".
L'arte moderna, come conferma l'interpretazione psicologica dell'opera d'arte insegnataci da Freud, ha percorso, indagato, scandagliato l'animo umano attraverso le urla dell'Espressionismo, la semplificazione dell'Astrattismo, la ricerca alternativa dell'Informale, le fughe fantastiche del Surrealismo, in mille linguaggi differenti e ciascuno a suo modo innovativo, ma questo quadro, di sostanziale tradizionalità stilistica, riesce ancora oggi a trasmettere messaggi ed emozioni.
Sulla tomba di Böcklin c'è scritto: "Non omnis moriar", ed è proprio così.
Arte moderna di arch. Vilma Torselli guida dal 20-05-2002
FIOKKETTA-
Re: Galleria artistica
Mi sono letta un pò la biografia di LeChapelle....aò è un genio!!!!!!!!!
FIOKKETTA-
Pagina 3 di 3 • 1, 2, 3
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