Video note dal passato
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YARIS
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FIOKKETTA
DIANA
Spirito della Notte
URSULA
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Re: Video note dal passato
Addio a Mitch Michell, il cuore pulsante di Hendrix
Veniva dal jazz ma aveva un tocco da rocker, leggero come l’aria pesante come il piombo. Sul finire degli anni ’60 l’eco di Mitch Michell, delle sue rullate e dei suoi ritmi sincopati cambiò il modo si suonare la batteria, contagiò la scena musicale al di qua e al di là dell’Atlantico, gli States e l’Inghilterra, lo stile di altri grandi come Jonh Bonham dei Led Zeppelin e Ian Paice dei Deep Purple, fino a influenzare per oltre quattro decenni epigoni più o meno bravi. L’eco di Michell si è spento mercoledì in una stanza d’albergo a Portland, nell’Oregon, Stati Uniti, dopo una lunga tournée con la sua nuova band lungo la West Coast. Il suo cuore, secondo i medici fermato da cause accidentali, ha battuto per 62 anni, la maggior parte dei quali vissuti a tempo di rock insieme alla band che portava il nome del chitarrista più rivoluzionario e autarchico di tutti i tempi. Jimi Hendrix alle corde elettriche, Noel Redding al basso e Mitch Michell alla percussioni: The Jimi Hendrix Experience, l’esperimento musicale per eccellenza, una miscela esplosiva di blues, rock e virtuosismi scoppiata e bruciata nel giro di pochi anni, ma abbastanza potente da infiammare la sensibilità musicale e l’immaginario degli appassionati per generazioni.
I duetti chitarra e batteria, le performance e i vestiti sgargianti di Hendrix, le corde suonate con i denti, le pelli battute con rabbia, velocità o lentezza, davanti a migliaia di persone in delirio, dall’Astoria di Londra al Pop Festival di Monterey. Erano gli anni ’66 e ’67, sul palco Jimi, il talento di Seattle, bruciava la sua Fender Stratocaster con rapidi tocchi, benzina e accendino, mentre Mitch, l’ex raffinato jazzista inglese, si scatenava in a soli e ritmi shuffle. Uno schiacciasassi che macinava a battere e a levare. E via alle improvvisazioni su pezzi come Foxy Lady, Hey Joe, Manic Depression, Purple Haze, Vodoo Child, e gli stacchi a seguire i fraseggi di chitarra in Fire, più facili da ascoltare che da descrivere.
Potente e delicato, rozzo e sofisticato, ruspante ed eclettico: il batterista Michell era un ossimoro vivente, fuori dai parametri di stile, geniale e unico, come solo i grandi sanno essere.
Jonh “Bonzo” Bonham, il fulcro degli Zeppelin, «il martello degli dei», se ne è andato nel 1980; Maxwell Lemuel (Max) Roach, memoria percussiva di Mailes Davis, appena l’anno scorso.
Adesso, la morte di Michell, non solo l’ultimo membro di uno storico gruppo, ma anche la scia finale un’epoca di batteristi che sta, per forza naturale, inevitabilmente tramontando.
Resta il ricordo dei suoi ultimi concerti – passati anche dall’Italia -, e i solchi scavati nei suoi 33 giri dalle puntine del giradischi. Attenzione, dischi. Non che non esistano cd dei The Jimi Hendrix Experience in circolazione, ma certo ascoltare le “esperienze” del terzetto delle meraviglie in vinile è tutta in altra cosa. Da quei dischi, ancora oggi, si può sentire l’eco di Michell, come dalle conchiglie si sente il rumore del mare. L'Unità
(scusate x l'ennesimo copia-incolla )
Veniva dal jazz ma aveva un tocco da rocker, leggero come l’aria pesante come il piombo. Sul finire degli anni ’60 l’eco di Mitch Michell, delle sue rullate e dei suoi ritmi sincopati cambiò il modo si suonare la batteria, contagiò la scena musicale al di qua e al di là dell’Atlantico, gli States e l’Inghilterra, lo stile di altri grandi come Jonh Bonham dei Led Zeppelin e Ian Paice dei Deep Purple, fino a influenzare per oltre quattro decenni epigoni più o meno bravi. L’eco di Michell si è spento mercoledì in una stanza d’albergo a Portland, nell’Oregon, Stati Uniti, dopo una lunga tournée con la sua nuova band lungo la West Coast. Il suo cuore, secondo i medici fermato da cause accidentali, ha battuto per 62 anni, la maggior parte dei quali vissuti a tempo di rock insieme alla band che portava il nome del chitarrista più rivoluzionario e autarchico di tutti i tempi. Jimi Hendrix alle corde elettriche, Noel Redding al basso e Mitch Michell alla percussioni: The Jimi Hendrix Experience, l’esperimento musicale per eccellenza, una miscela esplosiva di blues, rock e virtuosismi scoppiata e bruciata nel giro di pochi anni, ma abbastanza potente da infiammare la sensibilità musicale e l’immaginario degli appassionati per generazioni.
I duetti chitarra e batteria, le performance e i vestiti sgargianti di Hendrix, le corde suonate con i denti, le pelli battute con rabbia, velocità o lentezza, davanti a migliaia di persone in delirio, dall’Astoria di Londra al Pop Festival di Monterey. Erano gli anni ’66 e ’67, sul palco Jimi, il talento di Seattle, bruciava la sua Fender Stratocaster con rapidi tocchi, benzina e accendino, mentre Mitch, l’ex raffinato jazzista inglese, si scatenava in a soli e ritmi shuffle. Uno schiacciasassi che macinava a battere e a levare. E via alle improvvisazioni su pezzi come Foxy Lady, Hey Joe, Manic Depression, Purple Haze, Vodoo Child, e gli stacchi a seguire i fraseggi di chitarra in Fire, più facili da ascoltare che da descrivere.
Potente e delicato, rozzo e sofisticato, ruspante ed eclettico: il batterista Michell era un ossimoro vivente, fuori dai parametri di stile, geniale e unico, come solo i grandi sanno essere.
Jonh “Bonzo” Bonham, il fulcro degli Zeppelin, «il martello degli dei», se ne è andato nel 1980; Maxwell Lemuel (Max) Roach, memoria percussiva di Mailes Davis, appena l’anno scorso.
Adesso, la morte di Michell, non solo l’ultimo membro di uno storico gruppo, ma anche la scia finale un’epoca di batteristi che sta, per forza naturale, inevitabilmente tramontando.
Resta il ricordo dei suoi ultimi concerti – passati anche dall’Italia -, e i solchi scavati nei suoi 33 giri dalle puntine del giradischi. Attenzione, dischi. Non che non esistano cd dei The Jimi Hendrix Experience in circolazione, ma certo ascoltare le “esperienze” del terzetto delle meraviglie in vinile è tutta in altra cosa. Da quei dischi, ancora oggi, si può sentire l’eco di Michell, come dalle conchiglie si sente il rumore del mare. L'Unità
(scusate x l'ennesimo copia-incolla )
FIOKKETTA-
Re: Video note dal passato
Vabbè URSY ho postato quell'articolo xkè so ke può interessare....io conosco a malapena JIMI HENDRIX figurate se conoscevo il batterista ( abbiate pazienza...prima o poi me farò curà )
Ultima modifica di FIOKKETTA il Ven 14 Nov - 16:41 - modificato 1 volta.
FIOKKETTA-
Re: Video note dal passato
ahahahahha smuack :l:
(poi damme l'indirizzo che devo annà pure io a fà 'na curetta )
(poi damme l'indirizzo che devo annà pure io a fà 'na curetta )
Re: Video note dal passato
Ero piccola quando ascoltai per la prima volta questa canzone,
mi ricordo mia madre che seguiva dj television e io che uscivo
dalla stanza per ballare su queste note senza farmi vedere.
Mi vergognavo ;D
mi ricordo mia madre che seguiva dj television e io che uscivo
dalla stanza per ballare su queste note senza farmi vedere.
Mi vergognavo ;D
MAY-
Re: Video note dal passato
gli Eight Wonder e Patsy Kensit andavano alla grande negli anni 80
questa è stato il loro cavallo di battaglia I'm not scared
questa è stato il loro cavallo di battaglia I'm not scared
Re: Video note dal passato
(grazie per la dedica brigante )
Una delle colonne sonore degli anni 60 - Blowing in the wind
Una delle colonne sonore degli anni 60 - Blowing in the wind
Re: Video note dal passato
(1968)
ora è tornata de moda sta song grazie allo spot della Mentos
ora è tornata de moda sta song grazie allo spot della Mentos
FIOKKETTA-
Re: Video note dal passato
miiii che sei andato a pescà Cé! ero una pischella
_____
C'è ma perché copi pure chi ha caricato il video? ahahahha
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C'è ma perché copi pure chi ha caricato il video? ahahahha
Re: Video note dal passato
cio' provato a levare chi aveva caricato il video ma poi me lo cancellava dice youtube si condividono i video e poi chi non li fa scarica'e chi li firma azz li mettono a fa' criticona
Ultima modifica di Cencio il Dom 1 Nov - 20:06 - modificato 1 volta.
Cencio-
Re: Video note dal passato
Cencio ha scritto: cio' provato a levare chi aveva caricato il video ma poi me lo cancellava dice youtube si condividono i video e poi chi non li fa scarica'e chi li firma azz li mettono a fa' criticona
Adesso è corretto!
Devi copiare l'embed non l'url
ovvero questo tipo di codice che vedi... che è più lungo dell'url
[ dailymotion]
< object width="420" height="339">< param name="movie" value="http://dailymotion.virgilio.it/swf/xd5cd" />< param name="allowFullScreen" value="true" />< param name="allowscriptAccess" value="always" />< embed src="http://dailymotion.virgilio.it/swf/xd5cd" type="application/x-shockwave-flash" width="420" height="339" allowFullScreen="true" allowscriptAccess="always">
Quarterflash - Harden my Heart
di Lukather40_Clip
[ /dailymotion ]Quarterflash - Harden my Heart
di Lukather40_Clip
Re: Video note dal passato
NOTATE LA MODA DE QUEI TEMPI,orribile, per la cronaca io ero ancora un bambino,
Cencio-
Re: Video note dal passato
la discoteca che frequentevamo,per interrompere i cosidetti svelti inseriva per prima la suddetta song,
Cencio-
Re: Video note dal passato
I supertrampppppp! Miticiiii ! I remember yesterday (anche l'altroyesterday)
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